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Sanyu


Sanyu, pittore cinese arrivato a Parigi nel 1920 e francese d'adozione, costruisce con l'arte occidentale un dialogo serrato, portando l'eredità millenaria della pittura cinese a contatto con le novità delle avanguardie. Una mostra a Parigi ne celebra la carriera.

Parigi, durante la prima metà del XX secolo, resta la metropoli artistica più dinamica dell'Occidente. Questa prosperità è data già dal secolo precedente, in ragione di una politica statale attenta sia alla formazione sia alla promozione degli artisti e delle loro opere. La Ville Lumière attrae i giovani talenti del mondo intero, che si iscrivono all'Ecole Nationale Supérieure des Beaux-Arts o entrano nello studio di un maestro affermato. In tal modo, dopo alcuni anni di studio, i giovani artisti possono sperare che le loro opere verranno accolte al Salon (la “vetrina” più importante dell'epoca), cioè a dire notate. Intanto, nei sobborghi della città fa la sua apparizione anche qualche scuola privata che per un modesto contributo mensile procura modelli di professione e un giudizio critico settimanale a cura di un professore titolato. A Montparnasse, l'ex modello Colarossi trasferisce l'Académie Suisse (nota anche come Académie Colarossi) al numero 10 di rue de la Grande Chaumière. In questo quartiere, i primi stranieri saranno gli americani. Mentre ancor prima del 1910 artisti di lingua tedesca, originari dell'Europa dell'Est, dei Balcani e della Scandinavia vengono anch'essi a ingrossare le fila degli “effettivi”. Si comincia a vedersi nei caffè, alla Closerie des Lilas o al Dôme. Artisti che risiedono a Montmartre, come Picasso o Modigliani, scendono a piedi a Montparnasse. Modigliani, giunto a Parigi nel 1906, andrà ad abitare, tre anni più tardi, al numero 14 della cité Falguière. Risale a quest'epoca la sua amicizia con Brancusi, uno dei suoi vicini, che abita in rue de Montparnasse al 54. Nel 1913, Van Dongen, pittore rinomato, arriva anche lui nel quartiere, allestendo uno spazioso atelier in rue Denfert-Rochereau. Montparnasse è dunque diventato l'epicentro della vita artistica parigina. Chagall, Zadkine, Soutine o Foujita raggiungono anch'essi questo luogo ormai mitico. Se i quattro anni della prima guerra mondiale implicano un certo rallentamento dell'attività artistica, le cose riprendono ben presto il loro corso, benché il 24 gennaio 1920 la comunità di Montparnasse sia colpita da un lutto: la scomparsa prematura di Modigliani seguita, due giorni dopo, dal suicidio di Jeanne, la sua compagna. Tuttavia, come scrive Fernand Léger, la Parigi del dopoguerra vuole vivere nell'euforia: «L'uomo esasperato, teso [...] alza la testa, apre gli occhi, riprende gusto alla vita. Voglia frenetica di ballare, di spendere, di poter finalmente camminare, gridare, urlare, sperperare. Uno scatenarsi di forze vive riempie il mondo». Artisti convenuti dai cinque continenti si riversano a Montparnasse e c'è tutta una nuova generazione di pittori che sgomita sulla terrazza del Dôme e della Rotonde, formando, a detta di Marcel Duchamp,''la prima colonia di artisti davvero internazionale mai esistita''.

All'altro capo del pianeta, mentre la Cina viveva ore difficili sotto l'impero dei “signori della guerra” un certo Cai Yuanpei, un visionario allora presidente dell'Università di Pechino, dà vita con le autorità francesi a un programma di studi per artisti cinesi che intendono recarsi a Parigi. Molti saranno gli studenti desiderosi di raggiungere la Francia e il giovane Chang Yu, che sarà noto in Francia come Sanyu, nato a Sichuan, in Cina, nel 1901, è tra i primi a partire. Quando arriva a Parigi, nel 1920, ha giusto diciannove anni. Non tarda a incontrare Xu Beihong, che in seguito diventerà uno dei pilastri dell'accademismo in Cina. Per il momento, Xu sogna di iscriversi all'Ecole Nationale Supérieure des Beaux-Arts, mentre Sanyu preferisce l'ambiente meno tradizionale dell'Académie de la Grande Chaumière, dove può esplorare senza problemi le tecniche occidentali dello schizzo dal vivo e cimentarsi liberamente nello studio del nudo. Si conosce un certo numero di disegni di questo periodo: Sanyu eccelle negli abbozzi rapidi in cui circonda con brio, con una semplice linea di contorno, i suoi modelli come fossero disegni tecnico-architettonici. Allo stesso modo, gli piace anche prendere schizzi, e non senza humour, delle persone che frequenta, in particolare degli allievi della Grande Chaumière, che coglie con tratto incisivo, spesso accompagnato da lumeggiature leggermente acquerellate. La sua pratica di calligrafia cinese si manifesta nella sicurezza delle curve, dal tracciato sottile sempre fluido. L'apparenza diafana, breve e come fuggitiva dei suoi tocchi d'acquerello deve ancora qualcosa ai disegni della terra natale.

È in questi anni di bohème che Sanyu incontra Marcelle Guyot de la Hardrouyère sui banchi dell'Académie, dove lei segue dei corsi di disegno, ed è Marcelle che sposerà tre anni più tardi dopo un viaggio in Cina nel 1926-1927. Tuttavia, questo artista che è andato a vivere lontano dalla sua patria si adatta male agli obblighi, da qualunque parte vengano. Gli piace andarsene in giro vagabondando, frequentare gli amici, disegnare nei caffè, cucinare, spendendo senza contarli i soldi che gli manda regolarmente suo fratello Junmin. Marcelle e Sanyu si separeranno in capo a tre anni ed è a partire da questo momento che lui si mette davvero a dipingere. Fin dal 1929 realizza i suoi primi oli, principalmente dei nudi. Come il suo contemporaneo Foujita, e nel solco delle odalische da Tiziano, Goya e Manet in poi, raffigura delle donne sdraiate sullo sfondo di semplici stesure di colore, senza una vera ricerca di profondità. Il suo collega giapponese aveva messo a punto una tecnica di cui Sanyu si serve per i nudi di Kiki e di Youki. Foujita sottopone le sue tele a un trattamento preliminare per ottenere un fondo regolare e lattiginoso sul quale disegna con un pennello sottile. Sembra che Sanyu si ispiri appunto a questo procedimento, tuttavia utilizzando una pittura più spessa e meno diluita, riprendendo il contorno del disegno con un tratto scuro in cerca della linea ideale. In questa pasta, a volte cremosa, imprime spesso dei motivi ornamentali alla maniera dei vasai cinesi dei forni di Cizhou, che incidono le loro decorazioni nel rivestimento bianco dei vasi ancora fresco, prima della cottura, suggerendo così il disegno di un tessuto. Sanyu si serve del colore con prudenza, con parsimonia, limitando la propria tavolozza al nero, al bianco e al rosa. Per quanto indiscutibilmente influenzato dall'ambiente artistico parigino, segnatamente con dei profili caratterizzati da un volto inquadrato da una cornice di capelli neri con taglio alla “garçonne” e un solo occhio nerissimo unico e immenso a forma di mandorla che evoca i ritratti della celebre Kiki, è comunque capace di elaborare un linguaggio indipendente e le sue opere non si prestano ad alcuna identificazione immediata con un particolare ambito culturale, se non per il fatto di appartenere chiaramente al secolo in cui hanno visto la luce.

Negli anni Trenta, qualcuno provvede a sottrarre Sanyu all'oblio, e contribuirà anche ad assicurargli un sussidio, dal momento che la famiglia dell'artista, in Cina, non ha più i mezzi per aiutarlo. Si tratta di Henri-Pierre Roché (1879-1959), uno dei mercanti d'arte più avvertiti e attivi del periodo tra le due guerre. Dotato di un occhio eccezionale, aveva presentato, anni prima, un certo Picasso a Leo e Gertrude Stein. Roché era amico di Braque, di Brancusi e anche di Duchamp. Capì immediatamente il talento di Sanyu e nel 1931 comprò qualcosa come 111 quadri e 600 disegni. Sanyu, liberato per qualche tempo da ogni preoccupazione materiale, dipinge in questo periodo con nuovo entusiasmo. D'altronde è proprio in questa fase feconda che giunge a quella sorta di amalgama invisibile tra percezione occidentale di natura realista e serenità implicita di natura poetica propria dell'estetica cinese. Le sue opere, al tempo stesso figurative, serene e armoniose, incantano. Sebbene il più delle volte ricorra a soggetti apparentemente banali o familiari, Sanyu giunge a frapporre una distanza tra questi e la quotidianità. Lo si vede agire secondo la tradizione colta che presta un'attenzione ridotta al soggetto in se stesso per cristallizzarsi principalmente sulla sua realizzazione artistica. L'erudito si abbandona a piaceri nobili e semplici e sublima il quotidiano grazie alla sua capacità di trasposizione nell'universo poetico del visuale. Egli ha la certezza che il suo ambito familiare, al tempo stesso agiato e colto, lo predispone a questo distacco sovrano che gli permette di osservare il proprio ambiente, di trasporlo e di integrarlo organicamente e quasi senza sforzo apparente nei suoi quadri. Tuttavia, i rapporti tra Sanyu e Roché finiranno col guastarsi. Sanyu non intende sentirsi legato in alcun modo, anche se ciò significa rimettere in gioco la propria sopravvivenza economica. Fortuna vuole che a questo punto incontri Johan Franco (1908-1988). Questi manifesta il desiderio di sostenerlo nelle sue imprese artistiche, e allestirà parecchie esposizioni per Sanyu in Olanda dotandolo, per un certo tempo, di una piccola rendita. Nelle opere di questo periodo si avverte un ampliarsi della tavolozza, con l'introduzione di un modernismo inatteso che andrà accentuandosi intorno agli anni Quaranta. I suoi nudi diventano più “grafici”, più lineari ed essenziali, e si spogliano di ogni elemento superfluo, i suoi fiori si fanno più stilizzati. Tuttavia, le sue opere si vendono male e le difficoltà finanziarie persistono.

Nel frattempo, sempre più solo, decide di battersi su un nuovo terreno, quello dello sport. Sanyu aveva messo a punto un nuovo gioco, il “ping tennis”, che voleva far adottare universalmente, sperando di ricavarne una provvidenziale manna. Andrà fino a Berlino per presentare la sua invenzione ai commissari del comitato dei Giochi olimpici, nel 1936, e si incontrerà col campione tedesco Gottfried von Cramm che credeva alle possibilità di questo sport. E molti anni dopo, nel 1948, si reca a New York, di nuovo per promuovere e difendere il suo ping tennis. Questa volontà di creare qualcosa – riguardi indifferentemente l'arte o lo sport –, volontà che Sanyu porta dentro di sé e che l'ha indotto a espatriare, è la motivazione che nel 1945 lo spinge a fare l'apologia di Picasso in un articolo memorabile apparso su “Le Parisien libéré”. Sanyu insorge contro i critici e si dichiara estremamente irritato da tutti coloro che non vedono in quest'uomo di genio uno dei fari di civiltà del XX secolo. Lo stesso anno arrivano a Parigi Zao Wou-Ki e sua moglie Lalan e prendono uno studio vicino a quello di Sanyu. I tre simpatizzano e si vedranno spesso. Sanyu ha tanto più bisogno di amici quanto più si fa dura la situazione del dopoguerra.
Per porre rimedio alla difficile situazione di questi anni, Sanyu realizza un gran numero di quadri di fiori a fini commerciali, senza peraltro riuscire a sfondare. Allo stesso tempo, riprende i suoi grandi nudi su fondo avorio dei quali traccia i contorni con un tratto calligrafico potente. Tuttavia, la sua vera originalità si trova in alcuni vasti paesaggi strani e selvatici, simili a opere del Doganiere Rousseau. Queste larghe prospettive aperte e come illimitate, con degli animaletti ridotti a semplici accessori hanno ereditato qualcosa della grandezza tragica dei maestri paesaggisti cinesi dell'epoca Song (960-1278). Al tempo stesso grandioso e raffinato, il loro linguaggio è già astratto e lirico. È l'ultima metamorfosi di un artista cinese che ha portato la tradizione pittorica del suo paese alle soglie della modernità. La maggior parte degli ultimi paesaggi di Sanyu sono oggi conservati al Museo nazionale di storia di Taipei dove il pittore inizialmente avrebbe dovuto presentarle. Il destino ha voluto diversamente, poiché Sanyu è morto accidentalmente nel 1966.

http://www.undo.net/it/magazines/1097246931







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I Mechtorians


Un po' di tempo fa, navigando in Internet, ho scoperto questi "giochi" (che tanto giochi non sono a mio parere, quanto piuttosto vere opere di ingegno). Per chi ama lo stile Steampunk (io non sono una grande cultrice di questa tendenza, ma alcune idee e alcuni oggetti sono fenomenali), ma anche quello del regista Tim Burton (e di questo sì, sono una grande appassionata) questi prodotti sono il giusto mix tra ironia, simpatia e tecnologia. 

Mi discosto, con questo post, dai miei soliti argomenti perché credo, che più di altre, queste idee meritino attenzione e fondi (concreti) per lo sviluppo. Per approfondire, vi invito a visitare il sito del Doktor A.


foto di dril one tratta da Flickr.com








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"Modigliani" su Il Giornale dell'Arte - Marzo 2012


Per gli appassionati di Amedeo Modigliani, posto qui di seguito due interessanti articoli su Il Giornale dell'Arte, n° 318, marzo 2012.




Aggiornamento da Il Giornale dell'Arte, del n° 319, Aprile 2012.

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Le foto segnaletiche di 38 criminali

E' quasi un mese che non aggiorno il blog, ma sono tornata.

Vi mostro qui delle bellissime foto tratte dagli archivi del New South Wales Police Dept. in Australia. Si tratta di donne arrestate nel periodo tra il 1915 e il 1930. Mi piacciono davvero molto.
Tutte le foto fanno parte di una serie di circa 2500 fotografie "speciali" del Dipartimento di polizia. Tutte ritraggono donne tolte alla strada, spesso ancora animati dal dramma della loro situazione.
Le fotografie ritraggono tali personaggi in pose e atteggiamenti che, molto probabilmente, sono stati scelti da loro stessi e che non sono stati vietati dal fotografo, proprio per documentare la loro storia personale, il loro effettivo abbigliamento e modo di atteggiarsi senza eliminare alcuna caratteristica fisica e psicologica.




Ruddy Elizabeth era una criminale in carriera, condannata a 12 mesi di lavori forzati per aver rubato in casa di Andrew Foley.

 
Matilda 'Tilly' Devine usò un rasoio per tagliare la faccia di un uomo in un negozio di barbiere e fu condannata a 2 anni di carcere. Gestiva, a Sydney, il più famoso bordello e le sue liti pubbliche con la "regina" Kate Leigh hanno sempre fornito ai giornali grande abbondanza di pettegolezzi. 25 anni.


Condannata per usura. Ruth Carruthers utilizzò l'arte della persuasione per ottenere beni e denaro da negozianti sfortunati. 28 anni.


Leslie Rees è stata condannata per bigamia a 4 mesi di lavori forzati.


Condannata per aver rubato. Muriel Goldsmith sembra una maestra di scuola di paese, ma in realtà era una ladra da lunga data. Rubò gioielli e denaro al Criterion Hotel a Wagga Wagga. 25 anni.

Condannata per aver venduto alcolici senza licenza. Alice Clarke era un'imprenditrice che ha approfittato delle norme restrittive di liquori in vendita nei pub solo fino alle 6.00 per poterli vendere dopo l'orario della loro chiusura. 42 anni.


Mildred Kruss sposò il suo primo marito nel 1914. Dopo la rottura del matrimonio, non consolidò la separazione con la procedura di divorzio e si risposò nel 1918. Venne condannata a 6 mesi per bigamia.

Elizabeth Singleton ha avuto condanne multiple ed è stato descritta negli archivi della polizia come "prostituta". Fu imprigionato a Long Bay, ma i dettagli circa le cause del suo arresto sono andati perduti.

Emily Hemsworth uccise il figlio di appena tre settimane, ma successivamente non ricordò mai i dettagli del delitto. E' stata considerata non colpevole perchè insana di mente. Venne inserita in un manicomio ma non si sa se fu mai rilasciata. 24 anni.

Criminale violenta anche verso le forze dell'ordine che l'arrestarono. L'agente che la acciuffò subì gravi lesioni. Fu condannata a 12 mesi di reclusione. 22 anni.

Prostitute, Ettie Sultana ha lavorato nel nord del New South Wales e nel Queensland di Brisbane e di Toowoomba per la maggior parte della sua vita. Aveva condanne multiple per prostituzione, furto, ubriachezza e vagabondaggio. Fu condannata a 6 mesi di lavori forzati.


Condannata per omicidio. Eugenia Falleni trascorse gran parte della vita sotto le spoglie di un uomo. Nel 1913 Falleni sposò una vedova, Annie Birkett, che poi uccise. Il caso fece molto scalpore tra l'opinione pubblica che chiese la sua condanna come assassino. 43 anni.


Abile ladra, Evelyn Courtney rubò nella sua vita una quantità straordinaria di oggetti (da un ombrello a molti tovaglioli di lino irlandese). Era indiziata per circa sette rapine. 19 anni.


Condannata per essersi procurata un aborto spontaneo. JanetWright era una ex infermiera che eseguì, inoltre, aborti clandestini nella sua casa in Kippax Street, Surry Hills. Una delle sue pazienti adolescenti stava quasi per morire dopo l'operazione. Fu condannata a 12 mesi di lavori forzati. 68 anni.

Leggendario il suo arresto da parte del poliziotto Constable CJ Chuck, la donna meglio conosciuta come "The Shadow" fu ladra e rapinatrice. 30 anni.

Kathleen Ward fu condannata per ubriachezza, linguaggio indecente e furto. Nella stessa foto, provoca le autorità battendo gli occhi con lo scopo di rovinare la foto che all'epoca richiedeva una lunga esposizione.

Lillian Sproule fu coinvolta nel commercio della cocaina di Sydney. E 'stata etichettata come "parassita con le gonne" dai giornali e ha avuto condanne multiple relative allo spaccio di droga. Fu condannata a 6 mesi di prigione. 


May Smith, alias "Botany May", era una trafficante di droga. Una volta inseguì la poliziotta Lillian Armfield con un ferro rovente per evitare l'arresto. Smith è stata condannata a 10 mesi di lavori forzati.


Marjorie Day convinse un commerciante a farsi dare due vestite e portarli a casa per farli provare alla madre inferma, ma non tornò più in negozio a pagarli; anzi li vendette in un secondo negozio di abbigliamento. 20 anni.

Myrtle Lee, descritto dai media come "una donna ben vestita", accoltellò Mary Moon due volte nella residenza di un uomo cinese in Alexandria. La stampa ha sottolineato la natura razziale dell'attacco. Lee è stata condannata a 6 mesi di carcere. 35 anni.
 

Nellie Cameron è stata una delle più note e desiderate prostitute. Lillian Armfield, prima poliziotta australiana, riferì che la Cameron ebbe sempre una vita agiata e un certo equilibrio che la distingueva dalle altre prostitute di Sidney. 21 anni.

Accusata di furto e possesso di cocaina. Barista, Patsy Neill è stata coinvolta in varie attività criminali tra cui il furto e la vendita di cocaina. Nel 1932 ha avuto un disaccordo sui soldi con il famigerato Sly Grogger Kate Leigh, che ha portato la Neill ha minacciarlo con una pistola. Neill è stata descritta dalla stampa come "un manichino in parata". 26 anni.

Pearl McFadden lavorò come prostituta. Fu condannata per prostituzione e vagabondaggio con 6 mesi di lavori forzati.


Amy Lee è stata descritta in tribunale come una "brava ragazza che però è caduta nel vizio dello sniffare cocaina". La sua pelle secca e piena di macchie testimonia i mali della sua dipendenza. 41 anni.


Philomena Best rubò seta ed altre merci per un valore di oltre 36 libbre (circa 2000 dollari di oggi) dal suo datore di lavoro, un negoziante di stoffe. E' stata giudicata colpevole e condannata a 12 mesi. 33 anni.

Conosciuta come "La Yankee" venne accusata di omicidio del suo violentatore. L'opinione pubblica la giustificò. 32 anni.

Ladra, Ruby Furlong è stata coinvolta in un alterco con un musicista ubriaco a Newtown. Ha tirato fuori un rasoio e gli ha tagliato il viso, lasciandogli una brutta cicatrice. Furlong è stata un criminale che aveva all'attivo già una serie di condanne nei primi anni 1920. 34 anni.


Ruth Young aveva problemi con l'alcol ed era spesso senza fissa dimora. Aveva condanne multiple per ubriachezza, vagabondaggio e piccoli furti. La sua testa fu rasata, probabilmente al momento del suo ingresso in prigione, per eliminare i pidocchi.

Accusata di aver rubato una pelliccia. Adolescente, Annie Gunderson è stat oaccusato di aver rubato un cappotto di pelliccia da un negozio di Sydney, nel 1922. I dati della polizia non indicano se la pelliccia che indossa è l'elemento rubato. 19 anni.


Doris Poole è apparsa davanti alla Corte con l'accusa di aver rubato gioielli e vestiti. Era già stata precedentemente condannata per un reato simile nella contea di North Sydney; la condanna fu di 6 mesi ai lavori forzati. 22 anni.


Condannata per aver violato la legge utilizzando uno strumento per procurarsi un aborto spontaneo. Mary Brownlee era un medico abortista, catturata nel corso di una vasta indagine di polizia. È stata condannata a 12 mesi di lavoro forzato, ma il suo complice è stato assolto. 64 anni.

Condannata per omicidio. La signora Dorothy Mort stava avendo una relazione con un focoso giovane medico, il Sig. Claude Tozer. Il 21 dicembre 1920 Tozer fu in visita nella sua casa con l'intenzione di rompere il rapporto. Mort lo uccise prima di tentare, in ultimo, il suicidio. 32 anni.


Edith Ashton è stata un medico abortista cortile che si è anche divertito in furto escherma beni rubati. Descritto dai media come un 'qualcuno sociale' e uno'cavallerizza' era, tuttavia, non è abile nel praticare aborti ed è stata sospettata di contribuire alla morte di almeno due donne. 37 anni.


Alice Adeline Cooke è stato condannata per bigamia e furto. Dall'età di 24 anni aveva accumulato un numero impressionante di alias e almeno due mariti. E' stato descritta dalla polizia come "piuttosto bella".




May Saunders, ladra insieme al suo complice- Fu arrestata anche per vagabondaggio e condannata a 6 mesi di lavori forzati. 28 anni., non riuscendo acomparire in tribunale e ricettazione. Fu condannato a sei mesi con lavori forzati.
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